Quante volte ci siamo arrabbiati con qualcuno? Tante. E abbiamo fatto pace? Certe volte si…..certe volte no…. in questo vangelo Gesù ci insegna che prima di accostarci a Lui, prima di ricevere la sua pace, il suo corpo e il suo sangue….bisogna riconciliarsi con i male fatti…. è difficile fare questo passo ma è necessario per sentirsi LIBERI di credere e di amare Lui.
E’ difficile riconciliarsi con il presente….ma questo vale anche con il passato…. bisogno fare pace con i fratelli ma bisogno soprattutto far pace con noi stessi…. perchè i primi a esser perdonati dei nostri peccati siamo noi… solo così possiamo liberarci da questo tormento che abbiamo nel cuore e poter dire “Abbà, Padre” Nell’eucaristia offriamo il nostro cuore, e se il nostro cuore deve essere in pace non solo con il rancore ma deve essere in pace anche con la mancanza dell’aiuto al fratello.
Il nostro cuore deve essere libero da ogni schiavitù sia interiore ma anche esteriore per poter amare più liberamente Cristo e la sua Chiesa (cioè amare i fratelli di viaggio). Quante volte, o Signore, vengo lì davanti a te senza aver perdonato nessuno, con un cuore carico di problemi…carico di preoccupazioni…. appesantito…. e quante volte tu ci insegni, e anche oggi ci rendi presente che tu giri lo sguardo da chi è separato dal fratello…aiutami Signore a parlare al suo cuore per poter donargli la stima, la riconciliazione e la pace ancora prima di dover andare incontri a lui e a Te.
Brano del Vangelo
Mt 5, 20-26
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».