L’anima ritorna a Dio. E questo pensiero deve farci meditare oggi non solo sulla morte ma sulla vita. Quanto ci resta da vivere? Dobbiamo vivere gli anni che ci rimangono da creature degne di essere creature di Dio, a immagine e somiglianza di Dio. Oggi siete bambini, domani giovani, dopodomani avrete i capelli bianchi. E il giorno dopo verranno a prendervi.
E questo è saggio: non sapere né il giorno né l’ora della nostra morte. Perché Cristo ci dice: “Siate sempre pronti, apprezzate, usate bene ogni giorno e ogni ora”. C’è poco tempo in questa vita. Quanto abbiamo dato del nostro lavoro, del nostro amore, della nostra pazienza, tanto abbiamo acquistato per l’eternità. Una persona che vive per sé, vive una vita vuota, mediocre, inutile.
La Sacra Scrittura ci dà solo due comandamenti: l’amore per Dio e l’amore per gli uomini. Anche uno che non capisce chi è Dio certamente sente che c’è un grande mistero che supera tutto il nostro universo, che guida tutto il cosmo. Come si fa a non amare questo mistero, che è la vita stessa? Tutte le cose meravigliose, misteriose e perfette che abbiamo davanti? Amare la vita, amare la natura che viene da Dio, amare la creazione, tutto ciò che esiste. La bellezza di Dio in ogni cosa, in ogni fiore, in ogni stella.
Per Dio non ci sono morti: sono tutti vivi. Per Dio ci sono solo vivi!
padre Aleksandr Men’
tratto da un’omelia pronunciata nel 1988 nella chiesa di Novaja Derevnja, nella periferia moscovita